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Sciascia (La Prealpina): Arcieri al 100% nuovo GM di Trieste

La notizia aveva già fatto il giro del web in mattinata, dopo che il quotidiano di Varese aveva pubblicato un articolo nel quale preannunciava l’addio del GM dell’OpenJob Metis a fine stagione e l’approdo dello stesso Michael Arcieri a Trieste in A2, dove gli verrebbe affidato un ruolo da plenipotenziario ed un contratto triennale.

Notizia di per sé clamorosa sia per la separazione di Arcieri, eletto dirigente dell’anno in Serie A, dal club guidato da Luis Scola, ma soprattutto per il fatto che il manager avesse accettato di scendere di categoria sposando il progetto triestino di CSG. Il curriculum del manager è in effetti di tutto rispetto: 10 anni di esperienza come Direttore Sviluppo Basket (ruolo apicale di connessione fra aspetto gestionale e tecnico sportivo) prima agli Orlando Magic e poi ai New York Knicks, prima dell’esperienza italiana al di qua dell’oceano. Un primo tassello di profilo elevatissimo, dunque, per la nuova proprietà americana che aveva dichiarato di voler passare non più di un anno in A2. Proprietà che comunque non conferma né comunica alcunché, anche perché Arcieri è ancora sotto contratto in Lombardia e dunque non è ancora stata posta alcuna firma.

Intervenuto in diretta nell’ultima puntata di Tripla de Tabela, lo stesso Beppe Sciascia conferma la veridicità della notizia, definendola ormai assodata al 100%: non c’è più alcun dubbio sul fatto che Mike Arcieri sarà il prossimo GM della Pallacanestro Trieste, e ciò segna l’avvio effettivo di un ambiziosissimo progetto sportivo. Al di là della ventata di novità nell’approccio organizzativo, nelle dinamiche di mercato, negli allenamenti, nella gestione delle partite, tutti aspetti che dovranno essere adattati alla realtà della serie inferiore, Sciascia riferisce di voci di radiomercato che vorrebbero Trieste ben intenzionata a costruire una squadra da A1, in altre parole “che vinca il campionato senza se e senza ma e che sia già fondamentalmente pronta per giocare in serie A”. Poche possibilità, invece, vengono date all’eventualità di un ripescaggio immediato, legato essenzialmente ad improbabili disgrazie altrui. Trieste sarebbe comunque la prima beneficiaria di eventuali rinunce, ma al momento l’ipotesi appare perlomeno remota.

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